Notte prima della partenza

Venerdì 13 Agosto, ore 03:46 del 2021

Tutti dormono, io ho preferito non farlo, o meglio, non ci riesco. 
Domani a quest'ora sarò in un'altra stanza, di un'altra città e in un altro paese, circondata da persone che non conoscono la mia lingua e che non sono la mia vera famiglia. Ho paura
Quando hai un sogno da molto tempo dimentichi che prima o poi si avvererà, arriverà quel momento in cui realizzi che non è più una lontana fantasia. Eccolo qui, ciò che hai bramato lo hai finalmente ottenuto, non senza immani difficoltà. Sarà un sacrificio, soprattutto per la mia famiglia. Nonostante litighiamo abbastanza spesso, voglio loro un bene dell'anima. Prendetemi per banale, ma senza loro non sarei qui adesso a scrivere queste parole dal dubbio significato. 
E' difficile da spiegare ciò che provo, passo da un momento di realizzazione aggregato al panico, e uno di completa indifferenza. Realizzo e non realizzo, prendo coscienza e subito dopo ricaccio indietro l'idea. Sento il cuore pesante verso alcuni battiti, ma subito dopo mi tranquillizzo pensando che non stia accadendo. Insomma, sono davvero eccitata per tutto ciò, vorrei piangere dopo quello che ho attraversato, E' vero quando dicono che il prepararsi stesso è già parte dell'esperienza. 

Ci hanno spesso fatto presente di non farsi aspettative prima di partire, ma non ho ancora capito perchè. Esiste davvero gente che ha la vaga idea di cosa aspettarsi? Sarò limitata io di fantasia, ma non ho nemmeno compreso realmente ciò che avverrà tra poche ore, figuriamoci se riesco a pensare anche ad un solo dettaglio di quello che mi attende. L'unica cosa che desidero è trovarmi bene e non avere rimpianti, costi quel che costi. Sono disposta a fare figuracce di ogni genere, dal ridere a battute in finlandese che non capire, all'azzardarmi a intraprendere una conversazione dal nulla con qualche sconosciuto. Alla fine la vita è una sola per quanto ne sappiamo, e il tempo stringe. 


"Dice al fanciullo la rondine:
Fa freddo me ne vo'..
Al ritornar de'zeffiri
anch'io ritornero'.
Dice la foglia all'albero:
Fa freddo me ne vo'..
Quando verran le rondini,
anch'io ritornero'.
E dice il tempo agli uomini:
Ho fretta me ne vo'.
Gli uccelli e i fiori ritornano;
io piu'non tornero''

Mi andava di aggiungere questa poesia di Ettore Berni che ho trovato scritta a casa dei miei nonni. Li vedo una volta all'anno in estate, e ogni volta mi ritrovo costretta a salutarli come fosse l'ultima. Preferisco abbondare di autoconsapevolezza e godermi ogni istante, invece che ritrovarmi fregata con dei rimpianti.

So che è da molto che non aggiorno, quindi non ho neanche specificato che ho saputo la famiglia in cui andrò e la città. Detto brevemente: Sarò in un piccolo paese a sud della Finlandia chiamato Forssa. La famiglia è composta da madre, padre, sorella un anno più grande di me e fratellastro della mia età. Io condividerò la stanza con la mia host sister, a cui piace l'arte ed ama dipingere e cantare. Sono una famiglia di musicisti diciamo, e non poteva andarmi meglio. 

Fra due ore devo essere in aeroporto, ascoltare S.T.A.Y di Hans Zimmer di notte mentre scrivo non fa un buon effetto. Mi sta salendo ancora di più l'ansia. 

Non saprei che altro scrivere, anche se ci sarebbe un mondo da dire, dunque credo che andrò a guardare una puntata di Outer Banks, una serie abbastanza mediocre devo ammettere, ma scorrevole. 

Ci sentiamo una volta arrivata in Finlandia. Finalmente si esce fuori dall'acquario :)

Detto ciò alla prossima,
Spyria

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