Prime settimane in Finlandia


 Lunedi' 30 Agosto 2021

Sono passati esattamente 17 giorni da quando sono arrivata in Finlandia, sinceramente avrei preferito aggiornare prima, ma diciamo che ho scritto ogni giorno su un diario personale. 

La vita qui non e' male, ci sono state due settimane di pioggia, oggi e' il primo giorno di sole senza tempo grigio. Non so bene cosa scrivere perche' mi sembra di non avere novita' (se vi state chiedendo come mai metto gli apostrofi al posto degli accenti e' perche' sto scrivendo da un computer con la tastiera finlandese).

Ho fatto esattamente due giorni e mezzo di scuola, subito dopo siamo finiti in quarantena con le scuole chiuse. Tecncicamente starei facendo fisica in questo momento, ma il professore non ha ancora attivato la riunione su Teams. La scuola a distanza fa schifo quando sei all'estero e l'unico modo per fare amicizia e' andare a scuola. Non dico che mi sento "depressa", ma certamente non mi fa piacere confrontarmi con gli altri exchange students e sapere di essere l'unica sfigata. La cosa pero' di cui sono veramente felice e' la famiglia in cui sono. Ho la fortuna sfacciata di avere un fratello della mia eta' e una sorella di un anno piu' grande. Almeno se devo annoiarmi posso farlo assieme a loro. 

Il fratello avrebbe dovuto farmi conoscere i suoi amici (tra cui uno che parla italiano), ma poi e' dovuto stare in quarantena una settimana e nel mentre ha litigato con loro. D'altro canto ho avuto modo di conoscerlo meglio, giocando assieme a Fifa e Ice Hockey sull'Xbox. Poi una cosa che ci unisce e' andare a portare il cane fuori. Facciamo delle lunghe passeggiate per le foreste e abbiamo modo di parlare. 

La sorella e' quasi sempre impegnata per la scuola o stanca, ma comunque abbiamo un bellissimo rapporto, poi tra l'altro condividiamo la stessa stanza. Ecco, mi ha fatto conocere il suo fidanzato e sono pure stati insieme nel letto (non in quel senso grazie a Dio) mentre io ero nel letto di fianco. Non potete capire l'imbarazzo, non sapevo se far finta di non esistere oppure dichiarare la mia presenza prima che iniziassero a fare altro. Nel dubbio provando a fare meno rumore possibile ho sbattuto la testa su una mensola e ho fatto un "tum" abbastanza rumoroso :') 

Ieri sono andata ad Espoo, una citta' abbastanza grande vicino la capitale. Li' ho incontrato una mia amica finlandese conosciuta anche lei online, e abbiamo trascorso un pomeriggio parlando mentre giravamo per il centro commerciale Iso Omena. La cosa sorprendente e' che in Finlandia sono tutti stra aperti e accoglienti in modo sbalorditivo. Cioe' tu non lo diresti mai, ache perche' gli stereotipi finlandesi sono abbastanza veritieri, ma quando conosci per la prima volta una persona e' normale invitarla a casa propria o autoinvitarsi. Non so, in Italia invitare qualcuno a casa forse viene vista come una cosa intima, comunque ci vuole fiducia, non fai entrare il primo che conosci. O forse si', boh, fatto sta che io non ho mai invitato nessuno a casa mia, neanche nel periodo delle elementari. 

Qui anche i genitori sono molto piu' permissivi. Io ho chiesto al mio host dad se potessi incontrare questa mia amica, e lui senza farmi alcuna domanda ha subito acconsentito. Fosse stato in Italia mio padre avrebbe gia' fattto duecento domande che manco un interrogatorio per poi finire con un "no". Ma questo anche se avessi chiesto di incontrare un'amica che conosco da anni, figurati una conosciuta online tra l'altro da sola in un altro paese. 

Ma la cosa ancora piu' sorprendente e' che i figli non se ne approfittano della permissivita' dei genitori. Quando acconsentono bene, ma quando e' no rimane un no,e i figli senza fare storie obbediscono. Questo secondo me dice molto. Almeno per me, in Italia quando mi dicono no significa contrattare, ma forse e' solo questione di abitudine. Per esempio mio fratello ospitante mi ha raccontato che il suo migliore amico se ne frega di quello che dicono i suoi genitori, quindi magari mi sbaglio a generalizzare e alla fine tutto il mondo e' paese, le persone sono sempre tutte uguali. 

Per adesso vorrei iniziare qualche attivita' sportiva o far parte di un gruppo scout, comunque far qualcosa oltre che alla scuola, almeno per conoscere gente. Il motto di questi mesi sara': "fai tutto quello che non faresti mai in Italia e accetta ogni cosa che ti si venga proposta (tranne le caramelle dagli sconosciuti)". Quindi al diavolo l'imbarazzo e la timidezza, ho una ragione in piu' per lanciarmi, tanto non mi vedranno mai piu', e anzi, non mi conoscono, dunque potrei essere chi voglio volendo.
Il mio obiettivo qui era quello di presentarmi con un altro nome, sarebbe stato figo, ma sono stupida e il primo giorno di scuola me ne sono dimenticata e mi sono presentata con il mio nome.

Altri piani futuri sono incontrarmi con gli altri exchange students da qualche parte o perfino dormire insieme un giorno. Chissa'. Comunque voglio fare il record di spendere il meno possibile mentre sono in qui, e non solo perche' sono con il braccio corto. Beh in realta' si', e' la mia unica ragione effettivamente. Ma vedremo! In diciassette giorni ho solo speso 3.64€ per due quaderni e del cioccolato (maledetto, so gia' che ti porterai via tutti i miei risparmi).

Vorrei parlare della questione cibo, ma forse e' meglio evitare. Tra "pasta" scotta e ketchup assieme all'ananas buttati ovunque non so se essere felice di essermi abituata oppure provare imbarazzo. Tra l'altro sto prendendo l'abitudine di mangiare la pasta con coltello e forchetta, vi prego salvatemi. 

Per adesso credo sia tutto, anche se ci sarebbero infinite cose da raccontare, ma tanto poco importa, non credo leggera' mai nessuno cio' che scrivo.

(Tra l'altro mi scuso se ci fossero errori nella scrittura, ma il computer mi segna ogni singola parola in rosso e mi si incrociano gli occhi).

Detto cio' alla prossima,
Spyria


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